Avvicinare i giovani delle scuole siciliane al mondo del volontariato attraverso percorsi educativi specifici.
Con questa finalità è nato il protocollo d’intesa tra l’Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia
e la Federazione Regionale delle Misericordie della Sicilia.
L’accordo prevede la realizzazione di
Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento (PCTO) destinati a studentesse e studenti delle scuole secondarie di secondo grado della regione nonché attività di orientamento, promozione e formazione utili alla crescita dell’intera comunità scolastica.
«Il protocollo di intesa siglato con l’Ufficio Scolastico Regionale Sicilia, – afferma Santi Mondello, Presidente della Federazione Regionale delle Misericordie della Sicilia – è unico nel suo genere, per il Movimento Nazionale delle Misericordie, visto l’ampio repertorio di attività previste.
Rappresenta per il Movimento delle Misericordie Siciliane una formidabile occasione di servizio alla comunità.
Da una parte intendiamo far avvicinare le studentesse e gli studenti al mondo del volontariato e della solidarietà, dall’altra intendiamo dare attuazione al principio costituzionale di sussidiarietà promuovendo diverse collaborazioni tra scuole ed Enti del terzo settore quali sono le Misericordie
Siciliane. Ringrazio il Direttore Generale Giuseppe Pierro per aver accolto di buon grado la nostra proposta vedendo nelle Misericordie siciliane luoghi in cui esercitare la solidarietà».
“Si tratta – dice Giuseppe Pierro, Direttore Generale dell’USR Sicilia – di una proposta pedagogica che crea una connessione tra i valori di cittadinanza attiva e l’acquisizione di competenze trasversali e comportamenti prosociali, attraverso azioni solidali di volontariato per la comunità.
Una scuola aperta al territorio è, infatti, il presupposto necessario per costruire una comunità educante e rafforzare alleanze educative e sociali.
Gli studenti potranno svolgere delle azioni volte a promuovere dei processi di trasformazioni sociali integrati nella dimensione curricolare, sviluppando così delle competenze di cittadinanza attiva”.